Capisco e condivido lo spirito del tuo articolo ma mi permetto di dissentire su un punto fondamentale. Sono di cultura marxista (non sto a dettagliarti troppo che verrebbe lunga), e penso che hamas faccia schifo, faccia schifo il mondo che vorrebbe. Tuttavia, credo che se una forza politica è investita dalla legittimità data dal suo popolo (ok, un popolo che sfiancato da decenni di occupazione e di corruzione di al fatah non sapeva più a che santo votarsi ma…quanto indietro vogliamo andare con la storia?”) essa sia un’interlocutrice con cui bisogna relazionarsi. Hamas fino a prova contraria ha vinto le elezioni in Palestina e dopo il golpe di AbuMazen governa la sola striscia di Gaza, ma è sicuramente la voce (o meglio, la più grande delle voci) con cui si dovrebbe parlare per provare a trovare una soluzione. Se l’autodeterminazione dei popoli poi vorrà sostituirla con qualcosa di laico io ne sarò solo felice! Un’ultima cosa: ok a non confondere i miliziani di hamas con i partigiani comunisti, sono due cose oggettivamente diverse. Ma…la resistenza palestinese come fenomeno nel suo complesso, quello sì credo sia paragonabile. Anche se sotto schiaffo (sono le più colpite anche da Isaraele) esistono componenti decisamente non religiose che però combatton0o per quel che possono l’occupazione israeliana. L’ FPLP ne è l’esempio lampante, e l’arcipelago di partiti di sinistra di cui è composto sono tutte possibili declinazioni di una palestina laica e orgogliosa come fu la prima fatah, se vuoi socialisteggiante sulla scia delle indipendenze che si stavano organizzando in quegli anni.
↧